Filtra per anno:



Atti generali



  • INDIVIDUAZIONE UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI NUOVO CCNL ENTI LOCALI

    Ultimo aggiornamento: 25/06/2019

    Documenti disponibili

    DELIBERA
  • Statuto Comunale e Regolamenti

    Lo statuto comunale, nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto normativo approvato ed emanato dal consiglio di un comune, con cui esso stabilisce il proprio ordinamento generale. La normativa sugli statuti comunali e provinciali è regolata dal d.lgs. 267 del 18 agosto 2000.
    In particolare, vi vengono riportati il funzionamento degli organi di governo locali, le modalità di partecipazione dei cittadini, le forme di collaborazione tra il comune e altri enti, l'organizzazione degli uffici. Si caratterizza inoltre per una breve introduzione che identifica il comune dal punto di vista territoriale e storico, con la descrizione di stemma e gonfalone delle onorificenze di cui si decora.
    Lo statuto viene deliberato da ciascun consiglio comunale con un voto a maggioranza qualificata. L'approvazione avviene con la votazione favorevole dei due terzi dei consiglieri del consiglio comunale.
    Qualora questa maggioranza non sia raggiunta alla prima votazione, lo statuto è approvato con il meccanismo della doppia maggioranza assoluta, ossia, se ottiene, entro trenta giorni, per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri.
    Lo stesso procedimento è adottato anche per le modifiche statutarie.
    Una volta approvato lo statuto è pubblicato nel bollettino ufficiale della regione ed affisso all'albo pretorio dell'ente per trenta giorni consecutivi; infine inviato al Ministero dell'interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli statuti.

    I regolamenti di organizzazione degli organi costituzionali derivano dall'autonomia organizzativa degli stessi, godendo quindi di un fondamento sia logico sia, nel testo della Costituzione, giuridico.
    A lungo definiti come diritto particolare e non oggettivo, più correttamente si devono ritenere fonti di rango primario cui è riservata, in virtù del principio di competenza, la disciplina di determinati settori.
    Tra di essi, assumono particolare rilevanza i regolamenti della Corte costituzionale e i regolamenti parlamentari, sui quali ultimi la Corte costituzionale si è dichiarata incompetente a giudicare posto il principio dell'insindacabilità degli interna corporis.
    regolamenti sono fonti di rango secondario, che oltre alla Costituzione devono essere conformi, a pena di illegalità, anche alla legge (principio di legalità). Disciplinati da ultimo dalla legge n. 400 del 1988, i regolamenti governativi sono di sei tipi:
    1. regolamenti di esecuzione;
    2. regolamenti di attuazione e integrazione;
    3. regolamenti indipendenti, che regolano, appunto, settori non disciplinati dalla legge e su cui non gravi una riserva di legge assoluta, (sulla cui legittimità costituzionale autorevole dottrina ha avanzato seri dubbi);
    4. regolamenti organizzativi, che di norma regolano il funzionamento delle pubbliche amministrazioni;
    5. regolamenti delegati o di delegificazione,
    6. regolamenti ministeriali e interministeriali.


    Ultimo aggiornamento: 16/04/2019

  • Nomina CUG (Comitato Unico di Garanzia)

    Ultimo aggiornamento: 09/06/2017

    Documenti disponibili

    CUG
  • CODICE DISCIPLINARE DEI DIPENDENTI COMPARTO REGIONI ENTI LOCALI

    Ultimo aggiornamento: 23/06/2018

    Documenti disponibili

    CODICE DISCIPLINARE
  • Piano di Informatizzazione

    La Legge 11 agosto 2014 n.114 di conversione con modificazioni del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, ha introdotto all’art. 24 comma 3-bis, l’obbligo per gli enti locali di approvare un piano di informatizzazione delle procedure che permetta a cittadini e imprese la compilazione e presentazione on-line, mediante procedure guidate, di istanze, dichiarazioni e segnalazioni, con una completa informatizzazione del relativo procedimento.
    A 10 anni dall'entrata in vigore del codice dell'amministrazione digitale per la prima volta le amministrazioni comunali sono chiamate ad adottare uno strumento di pianificazione per dare compiuta attuazione a quel coacervo di norme venutosi a creare nel corso degli anni e finalizzato alla costruzione di una pubblica amministrazione digitale al servizio di cittadini e imprese. Tale strumento di pianificazione, che si articola su un triennio, viene denominato piano di informatizzazione.
    La disposizione in argomento trova in realtà ulteriore specificazione nell'Agenda per la semplificazione adottata il 1 dicembre 2014.
    L'agenda della semplificazione individua un obiettivo generale nella "restituzione del tempo a cittadini e imprese in settori chiave per la qualità della vita e la crescita dell'economia".
    I settori chiave d'intervento sono individuati come nella cittadinanza digitale, welfare e salute, fisco, edilizia, impresa.
    Appare chiaro come almeno tre dei settori chiave rientrino nelle competenze dei comuni: la cittadinanza digitale, l'edilizia, l'impresa.
    La cittadinanza digitale é finalizzata al mutamento del rapporto tra cittadini e amministrazione partendo dal principio i cittadini sono al centro dell'azione amministrativa, nella considerazione che si sono attribuiti diritti di cittadinanza digitale e sono previsti strumenti di garanzia per la tutela dei medesimi. La cittadinanza digitale rende disponibili strumenti in grado di semplificare il maggior numero di adempimenti realizzando il principio del così detto “digital by default” secondo il quale i servizi devono essere progettati, erogati in primis in forma digitale e, solo ove ciò sia possibile, in modalità tradizionale.
    L’analisi di quanto sopra sinteticamente esposto evidenzia l'importanza strategica del ruolo dei comuni nell'attuazione degli obiettivi individuati nell'agenda digitale da parte del Governo e sulla conseguente rilevante responsabilità alla quale i medesimi sono chiamati nel delineare la propria organizzazione ed attività per il perseguimento di tali obiettivi.
    Il piano di informatizzazione si configura pertanto quale strumento di programmazione, con durata triennale, per addivenire a tale ambizioso risultato trasformando la pubblica amministrazione locale in amministrazione “digital by default” al servizio di cittadini e imprese.

    Ultimo aggiornamento: 26/02/2015